D. T. Suzuki, Discorsi sullo zen

Notevole, per niente semplice o scontato.
Uso abbondante di logica paradossa, dove il principio di identià e del terzo escluso prendono forme che invitano all’intuizione a alla meditazione.
Spesso quando si parla di impossibilità della ragione il leitmotive del testodiventa una scontata incitazione all’abbandono della razioanlità in favore di non meglio determinate forme di visione, qui i limti della logica e del pensiero razionale divengono il luogo ideale per soffermarsi sulla percezione di sè nel mondo cercando il punto per affrancarsi dalla dialettica soggetto/oggetto costretta dalla modalittà dialogica del porre domande.
In particolare consiglio il capitolo 13, la risposta è nella domanda.